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LA LEGGE 162 E I DISSERVIZI INTERMINABILI

Di Marisa Melis

Quotidiano Sardegna del 23 gennaio 2012

In "certi" Comuni per quanto riguarda la L.162 (contributi per progetti vita disabili) regna sovrana la confusione.

Familiari di disabili, mi segnalano che le pratiche sono fatte tipo favore “ad personam” e non come atti pubblici, come deve avvenire.

C’è dell’altro, proprio ieri ho visto una lettera inviata da un Comune a un disabile dove si dice che i piani partiranno da gennaio per terminare a maggio 2012. Niente di più errato! Perché il piano viene fatto solo per 5 mesi? La Regione ha comunicato a tutti i Comuni che a giugno i piani potrebbero subire rettifiche con dei tagli, non ha detto che a maggio terminano i suddetti piani.

Perché non dare una giusta informazione agli utenti?

Ancora, mi segnalano che gli addetti alla compilazione della 162 per quanto riguarda le competenze del Comune, non danno mai la copia dei piani personalizzati dove vengono indicati i punteggi.

Come mai? Comunque ogni utente può chiedere al suo Comune all’ufficio protocollo, la copia del suo piano in base alla L.241/90, i documenti devono essere consegnati entro 30 gg. dalla data della richiesta.

Proprio chi deve dare una mano al disabile, in certi Comuni si vede persino mortificato. Dire ad un genitore:” Macchè 162, siete giovani e vostro figlio lo potete guardare benissimo senza questi soldi”, mi sembra un atteggiamento di scarsa etica professionale, oltreché assenza di civile educazione.

Questa legge è nata per dare una mano al disabile e alla sua famiglia, sempre loro devono decidere (perché sono piani personalizzati), se usufruire dei servizi messi a disposizioni dalle Cooperative che hanno vinto le gare d’appalto nei Comuni, oppure, se scegliere un loro educatore o assistente. E’ veramente assurdo sentire che “tale Comune” dice che il servizio deve funzionare SOLO attraverso le loro Cooperative. Dove sta la libertà di scelta?

Certi piani vengono fatti frettolosamente e sono mal gestiti, perché è assurdo sentire di persone che hanno perso punteggio a causa degli addetti ai lavori che hanno compilato erroneamente le schede.

Bastano i criteri adottati negli ultimi anni dalla Regione che tanti punti hanno fatto perdere agli utenti, se anche certi Comuni ci mettono del loro, la frittata è servita.

Servizi ben gestiti, creerebbero meno disagi a chi ne ha parecchi!

Tanti riescono anche a frequentare l’Università, se hanno le potenzialità perché tarpargli le ali?

Quanta fatica per noi genitori tosti!!

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